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“Sperare non è sognare, ma la capacità di trasformare il sogno in realtà”

Poggioreale – Cultura

Poggioreale – Cultura

Poggioreale sorge su un territorio della Valle del Belice, vicino al fiume omonimo. Il nome Poggioreale viene dal latino podus regalis ovvero “Poggio del Re”. Il paese fu fondato come centro agricolo nel 1642 dal marchese di Gibellina, Francesco Morso, che nel 1643 ebbe il titolo di principe di Poggioreale. Nel 1968 ci fu la violenta scossa che colpì la Valle del Belice distruggendo la città. Di quel periodo restano i ruderi che, ancora oggi, testimoniano la vita prima del 1968. Dopo il terremoto si decise di non restaurare questi ruderi ritenendo il loro ripristino antieconomico e potenzialmente pericoloso. Il paese venne ricostruito alcuni chilometri più a valle, con strutture moderne e avveniristiche per l’epoca. Nel tempo si è originato un turismo di passaggio, interessato agli splendidi ruderi della vecchia città, denominata da alcuni “La città Fantasma”, ma rimasta miracolosamente intatta nel tessuto viario e in alcuni edifici più rappresentativi. Una parte del racconto visivo della Città di Poggioreale, dopo il terremoto, è stato raccontato dal pittore Guido Irosa attraverso 34 tele dipinte dal medesimo artista, con le quali, racchiude un periodo: dal 2000 al 2005. Ruderi che, ancora oggi, testimoniano le vita, ancora visibile, vissuta prima di quel tragico momento. Nel nuovo centro si può ammirare la nuova Piazza Elimo realizzata da Paolo Portoghesi, la Fermata di Autobus e la Cappella di S. Antonio realizzata da Franco Purini. La città per secoli ha vissuto il divenire storico come centro agricolo, fino alla notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968; in questi anni la popolazione ha saputo mantenere usi, costumi e tradizioni. Nel territorio di Poggioreale si ritiene essersi svolta nel 339 a.C. la Battaglia del Crimiso, forse proprio in prossimità del luogo dove è stata ricostruita la nuova città, poco distante dal punto di confluenza dei due rami del Belice. Da un punto di vista economico coltivano in paese cereali, ortaggi, olive, meloni, uva, frutta. Sono presenti gli allevamenti di bovini e ovini. La fertile valle del fiume Belice offre interminabili distese di vigneti, che producono ottimi rossi, in particolare Nero d’Avola, e poi Syrah e Cabernet. Notevole è peraltro la produzione estiva di meloni gialli e angurie.

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