Come funzionano le detrazioni fiscali per rimuovere le barriere architettoniche
L’aumento degli anziani costretti in casa da soli a causa del Covid-19 aumenta i rischi legati alla presenza di barriere architettoniche domestiche. Secondo il 2° rapporto Auser sulle condizioni abitative degli anziani che vivono in case di proprietà, sono più di 2,4 milioni in Italia le abitazioni di oltre due piani e di proprietà di persone anziane: per tutte queste situazioni, fino al 31 dicembre 2020 si può usufruire della detrazione fiscale al 50% per interventi di ristrutturazione edilizia volti a migliorare la mobilità interna ed esterna.
Come funziona la detrazione fiscale per la rimozione di barriere architettoniche
Come spiega l’Agenzia delle Entrate, per gli interventi rivolti all’eliminazione delle barriere architettoniche è possibile fruire di una detrazione Irpef da ripartire in dieci quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi. La detrazione Irpef è nella misura del 50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro, se la spesa è sostenuta nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2020. Per l’acquisto di questi dispositivi è inoltre applicabile l’aliquota Iva agevolata del 4%. La detrazione non è cumulativa con la detrazione del 19% a titolo di spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento di una persona con disabilità. Il pagamento va effettuato con bonifico.
L’agevolazione si applica ad ascensori e montacarichi, elevatori esterni all’abitazione, alla sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari. Si applica inoltre alla realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave.
Barriere architettoniche e anziani in Italia
Potenzialmente questa misura potrebbe interessare milioni di persone. Con 13,8 milioni di persone che superano i 65 anni, infatti, l’Italia si posiziona seconda a livello globale per invecchiamento della popolazione e conta oltre 2,5 milioni di over 74enni che vivono da soli, di cui il 13% ha limitazioni molto forti nelle attività della vita quotidiana.
Secondo un’analisi di Thyssenkrupp Home Solutions, azienda leader nella produzione di montascale e miniascensori, il Trentino e la Valle D’Aosta sono le regioni con la maggior densità di edifici di proprietà di over 65enni con oltre due piani senza un impianto che faciliti lo spostamento tra i diversi livelli (1 edificio ogni 3 anziani), seguite dalle Marche (1 ogni 3,4). Al contrario, la Puglia registra 1 edificio ogni 6,8 anziani seguita dalla Campania con 1 ogni 6,3.
Poltroncine montacarichi per anziani
Inoltre, a fronte di un crescente numero di infortuni domestici legati alle cadute – il 64% delle quali avviene all’interno degli spazi domestici – diventano fondamentali interventi di adeguamento degli spazi abitativi, come l’installazione di impianti montascale. Thyssenkrupp Home Solutions stima che nel 2020 sono state installate 9000 poltroncine montascale su tutto il territorio italiano. Tra le regioni in cui la richiesta è stata maggiore si trovano Lazio, Lombardia, Veneto e Toscana.
L’offerta di montascale a poltroncina S200, dotato di connessione telefonica per contattare i familiari, bracciolo ergonomico anti caduta e tecnologia ASL che consente al sedile e poggiapiedi di ruotare durante le fasi di salita e discesa.