Le Saline della Laguna, tra Trapani a Marsala: una rara testimonianza di ambiente produttivo fortemente antropizzato nel rispetto rigoroso della natura. Le saline Ettore e Infersa sono, tra tutte, quelle meglio mantenute, queste si estendono nella zona della Riserva naturale orientata delle isole dello Stagnone, sono costituite da vari ordini di vasche con una propria specifica funzione, collegate da chiuse e canali. Costituiscono uno dei paesaggi più originali ed affascinanti della terra siciliana. Le saline possono produrre ogni anno fino a diecimila tonnellate di sale marino integrale. La produzione del sale presso le Saline della Laguna avviene sfruttando gli elementi naturali. Il ciclo di produzione inizia a fine marzo e termina a luglio, quando la crosta raggiunge (in media) gli otto centimetri di spessore. La strada che da Trapani conduce a Marsala, costeggiando la laguna che accoglie Mozia, è fiancheggiata da saline che offrono una vista bellissima: gli specchi d’acqua suddivisi da sottili strisce di terra formano una scacchiera irregolare e multicolore. A tratti compare nel mezzo la sagoma di un mulino a vento, memoria del tempo in cui esso era uno degli strumenti principali per pompare acqua e macinare il sale. Lo spettacolo è ancora più suggestivo in estate, al momento della raccolta, quando le tinte rosate dell’acqua nelle varie vasche si intensificano e le vasche più interne, ormai prosciugate brillano al sole. La laguna, la più estesa della Sicilia è, fin dal 1984, una Riserva Naturale Orientata che si estende, nel tratto compreso tra Punta Alga e Capo S.Teodoro. E caratterizzata da acque basse molto salate, cosa che ha favorito il sorgere di numerose saline sia sulla costa che sull’isola Longa.
La laguna comprende quattro isole: l’isola Longa, la più grande, Santa Maria, coperta di vegetazione; San Pantaleo, la più importante, e Schola un isolotto caratterizzato da casolari scoperchiati che gli conferiscono un’aria di suggestiva decadenza.
Tra le specie floreali più importanti troviamo il pino d’Aleppo, la palma nana, la canna di bambù (Isola Grande), la Calenduia marittima, che in Europa cresce solo qui e in Spagna, la salicornia (dal fusto carnoso), la Scilla Marittima, dai fiori bianchi stellati, il giglio marino ed i giunchi. Le isole sono anche popolate da molte specie di uccelli tra cui allodole, cardellini, gazze, fratini e calandre.
Le acque dello Stagnone, molto pescose, sono popolate da una fauna molto ricca tra cui anemoni, fiocchi di mare, murici, da cui i Fenici ricavavano la porpora utilizzata per tingere i tessuti, e una quarantina di specie ittiche differenti tra cui spigole, orate, saraghi e sogliole. Il fondale è invece caratterizzato dalla presenza della Posidonia oceanica, alga marina formata da un ciuffo di lunghe foglie verdi, al centro fiori riuniti in spighe. Questa specie è uno degli elementi primordiali della vita nelle acque del Mediterraneo e svolge un ruolo molto simile a quello delle foreste terrestri: habitat per le specie animali e vegetali, fonte di ossigeno e stabilizzatore dei fondali marini.
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